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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Walpurga

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  Siamo arrivati alla festa di Walpurgisnacht, Walpurga, la festa di Maggio. Nella tradizione celtica è Beltane. In Italia è nota anche con il nome di Calendimaggio, le Calende di Maggio. In molti calendari antichi segnava l'inizio dell'Estate. La festa richiama principalmente la fertilità della natura, celebrata con danze attorno al fuoco e al palo di Maggio. Si onorano le feconde nozze degli Dèi e delle Dee. Njörðr, Freyr, Freyja e la Dea di Walpurga sono particolarmente celebrati. Il Sole, la Dea Sunna, sale ancora nel Cielo e si approssima al suo culmine, il Solstizio d'Estate. Buona Festa a tutti.

Laguz

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  Lögr er, fællr ór fjalle foss; en gull ero nosser. Una cascata è un fiume che cade dal fianco di una montagna; ma gli ornamenti sono d'oro. Poema runico norvegese Lögr er vellanda vatn ok viðr ketill ok glömmungr grund. L'acqua è corrente vorticosa e un grande geyser e la terra del pesce. Poema runico islandese Lagu byþ leodum langsum geþuht, gif hi sculun neþan on nacan tealtum and hi sæyþa swyþe bregaþ and se brimhengest bridles ne gym[eð]. L'oceano sembra infinito agli uomini, se vi si avventurano sulla barca rollante e le onde del mare li atterriscono e il destriero del mare non bada alle sue briglie. Poema runico anglosassone

L'Italia celtica

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    Dall'originaria area della Cultura di La Tène i Celti si espansero verso le coste atlantiche e lungo il corso del Reno tra i secoli VIII e V a.C.; più tardi, a partire dal 400 a.C. circa, penetrarono nell'odierna Italia settentrionale.  Continuarono a premere verso sud, tanto che nel 390 a.C., secondo la tradizione, o più probabilmente nel 386 a.C., la tribù dei Senoni guidata da Brenno mise a sacco la stessa Roma, per stanziarsi infine sul medio versante adriatico. Immagine: Le popolazioni celtiche in Italia fra il 391 e il 192 a.C.

Il cerchio

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Il cerchio è uno dei simboli più ricorrenti della tradizione esoterica occidentale. Geometria, astrologia e altre arti usano il cerchio come mappa, una guida o uno strumento per accedere ai molti modi in cui la tradizione si manifesta. È  un simbolo della totalità dell'esistenza, del divino, dell'infinito, dell'uroboro - come i cicli delle stagioni, le stelle mobili e l'ordine divino del regno celeste. William Kiesel, Magic circles in the grimoire tradition

Sigurdhr uccide Fafnir

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Sigurdhr tornò da Hjalprekr. Fu allora che Reginn istigò Sigurdhr a uccidere Fafnir. Sigurdhr e Reginn si recarono a Gnitaheidhr e là rinvennero le tracce di Fafnir, in un tratto in cui quest'ultimo passava strisciando verso l'acqua. Là Sigurdhr, lungo la via, fece una gran buca e vi entrò. Appena Fafnir si allontanò strisciando dall'oro, vomitò veleno ed esso cadde sulla testa di Sigurdhr. Ma quando Fafnir strisciò attraverso la buca, Sigurdhr lo trapassò con la sua spada, sino al cuore. Edda poetica, Fáfnismál  (Immagine: Sigurd battles Fafnir, Justin Sweet)

Mannaz

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  Man byþ on myrgþe his magan leof: sceal þeah anra gehwylc oðrum swican, forðum drihten wyle dome sine þæt earme flæsc eorþan betæcan. L'uomo gioioso è caro ai suoi parenti; eppure ogni uomo è destinato ad abbandonare il suo compagno, finché il Signore per suo decreto rimetterà questa povera carne alla terra. Poema runico anglosassone Maðr er moldar auki; mikil er græip á hauki. L'uomo è un sovrappiù di polvere. Potente è la morsa del falco. Poema runico norvegese Maðr er manns gaman ok moldar auki ok skipa skreytir. L'uomo è la gioia dell'uomo e prodotto della terra e ornamento delle navi. Poema runico islandese

Tolkien e la mitologia nordica, parte 2

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Tredicesimo video sulla tradizione nordica e indoeuropea. A cura di Fabrizio Bandini  (Nota: audio ottimizzato per lo smartphone, dal PC si consiglia l'utilizzo delle cuffie).

Haakon Sigurdarson

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Oggi commemoriamo Haakon Sigurdarson, Jarl di Lade e Signore della Norvegia, seguace degli Dèi e delle Dèe. Egli combatté per la Via Antica, ripristinando il culto degli Æsir e delle Ásynjur in Norvegia, che era stato attaccato e perseguitato con ferocia dai re cristiani. Sia gloria a lui. (Immagine: Battle between Haakon Jarl and brothers of Harald Greycloak di Christian Krogh)

Ursa Maior

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Ursa Maior era la costellazione chiave che, nelle sue sette stelle principali, incarnava i pianeti: la potenza che la reggeva in una data era reggeva i cieli. È il carro dal quale Zeus scagliò giù Kronos quando gli succedette nel regno, è un relitto di quei tempi lontanissimi in cui i re norreni traevano la loro investitura "dalla potenza dell'orso" - sebbene il filo a piombo dal polo al punto equinoziale si fosse oramai da tempo allontanato, per via della Precessione, dalle Sette Stelle. Fato antico e Fato moderno, Giorgio de Santillana (Immagine: Ursa Maior)