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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Raido

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Reið er sitjandi sæla ok snúðig ferð ok jórs erfiði. iter ræsir. Cavalcare è la gioia del cavaliere e un veloce viaggio e la fatica dei cavalli. Poema runico islandese

Il dio Týr

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Týr. Egli è definito coraggioso, ardito e sapiente. In molte battaglie decide la vittoria. Un verso precisa che se i guerrieri vogliono ottenere il trionfo devono invocare due volte questo dio e incidere le rune sulla spada. L'allusione è verosimilmente alla runa *tiwaz che ha lo stesso nome del dio e raffigura una lancia (la quale pare essere dunque la sua arma). Nella interpretatio romana Týr viene inteso come Mars: così mostra a esempio il nome del martedì, in antico nordico týsdagr. Oltre che dio della guerra, Týr dovette anche essere la divinità che presiedeva l'assemblea: così paiono indicare taluni fatti relativi anche ai Germani continentali. Týr è senza dubbio uno degli dèi supremi. Il suo nome, che come nome comune significa "dio", risale all'indoeuropeo *DEIWOS "dio". I miti nordici, Gianna Chiesa Isnardi

Il sacrificio nei Brahmana

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Il sacrificio è un'operazione magica; l'iniziazione che rigenera è una riproduzione fedele del concepimento, della gestazione e del parto; la fede non è che la fiducia nella virtù dei riti; il passaggio al cielo è una ascensione per gradi; il bene è l'esattezza rituale. La dottrina del sacrificio nei Brahmana, Sylvain Lévi Immagine: Yajna, il sacrificio vedico

Odino

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Odino è un dio d’impeto e di bufera, un infuriare di passioni e di ardore guerriero; e un potente incantatore e illusionista, versato in tutti i segreti della natura occulta. Carl Gustav Jung

Le Norne e il Destino

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  Le Norne e il Destino Quarto video sulla tradizione nordica e indoeuropea. A cura di Fabrizio Bandini. Buona visione.  Fabrizio Bandini  (Nota: audio ottimizzato per lo smartphone, dal PC si consiglia l'utilizzo delle cuffie).

Ex Septentrione Lux

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  Ex Septentrione Lux La luce viene da Nord così parlavano i nostri antichi sapienti seguiamo le loro orme. Immagine: Sole di mezzanotte a Capo Nord, Norvegia (scatto in direzione Nord alla mezzanotte locale)

Diana

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  Diana. Dea latina, dunque, ma di antichissima origine indoeuropea, come attesta il suo nome, che ha la stessa radice (*diou-, che indica il cielo) di Iuppiter, Dius Fidius e Dea Dia. È interessante notare che il culto di Diana ad Ariccia (la cosiddetta Diana Nemorensis, poiché il suo santuario si trovava in un nemus, bosco sacro) aveva dei chiari caratteri regali, e il sacerdote che officiava nel tempio portava il titolo di rex Nemorensis, titolo che avrebbe conservato ancora in età imperiale. Al tempio di Diana si recavano processionalmente, in occasione della festa della Dea (alle Idi di agosto), le donne che avevano beneficiato del suo favore restando gravide: ella infatti esercitava il suo potere sulla procreazione e sulla nascita dei bambini, come attesta la gran quantità di ex-voto di chiaro carattere sessuale e procreativo rinvenuti nell'area del tempio. Gian Matteo Corrias, Dèi e religione dell'antica Roma (Immagine: Diana cacciatrice di Guillaume Seignac)

Ansuz

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Óss er algingautr ok ásgarðs jöfurr, ok valhallar vísi. Óss è il vecchio Gautr e principe di Ásgarðr e signore del Valholl. Poema runico islandese  

I legami

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I legami voluti dal destino sono indistruttibili. J. W. Goethe (Immagine: Menelao vede Elena per la prima volta e se ne innamora. Afrodite ed Eros guardano la scena. Cratere attico ritrovato ad Egnazia, Italia, 450-440 a.C.)

Radbod

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  Oggi commemoriamo Radbod, re della Frisia. Egli difese con coraggio il suo popolo dagli attacchi dei Franchi. Quando i cristiani provarono a convertirlo Radbod chiese se avrebbe potuto rivedere i suoi antenati pagani nel caso si fosse battezzato. Essi gli risposero di no, poiché i suoi antenati stavano all'inferno. Il re allora disse che preferiva andare all'inferno con loro, piuttosto che in paradiso con i cristiani. Radbod rimase fedele agli antichi Dèi sino alla sua morte.

Bær er sá inn þriði

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Bær er sá inn þriði, er blið regin silfri þokðo sali; Valaskjálfr heitir, er vélti ser áss i árdaga. Altra dimora è la terza che gli dèi soavi con argento ricoprirono a farne una corte. Valaskjálf si chiama quel [palazzo] che costruì per sé l'áss al principio dei tempi. Grímnismál, 6 (Immagine: Óðinn in trono nel palazzo Valaskjálf)

Berserkir

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La maschera dei guerrieri-belve può senza dubbio limitarsi a qualche elemento del tutto simbolico, pars pro toto: non si tratta di contraffare la parte di un animale per ingannare qualche osservatore sempliciotto, m piuttosto di rendere immediatamente sensibile la presenza di una forza terrificante e propriamente sacra: il furore estatico libera il doppio animale del berserkr, relegando quest'ultimo al mondo delle potenze divine. I Berserkir, Vincent Samson (Immagine: tavoletta di bronzo di Torslunda, VI secolo d.C.)