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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

Blót di Walpurga

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  Siamo arrivati alla terza festa della Ruota dell’anno, la Festa di Walpurga, Walpurgisnacht, la Notte di Walpurga, il Blót di Maggio, la Festa di Maggio. Nella tradizione celtica gaelica è Bealtaine. In Italia è nota anche con il nome di Calendimaggio, le Calende di Maggio. Il nome Calendimaggio deriva dalla tradizione italico-romana, ma la festa nel corso dei secoli ha integrato a questa tradizione anche quella celtica e quella germanica, grazie all'ingresso e allo stanziamento in Italia di popolazioni celtiche e germaniche. Nell’antichità questa festa era associata alla levata eliaca di Aldebaran (Alpha Taurus), nella Costellazione del Toro. Il nome Walburga/Walpurga significa letteralmente il “Recinto dei Caduti”, la “Rocca dei Caduti”.  Nome dalla fortissima connotazione arcaica e pagana, richiamando chiaramente il concetto del Walhalla germanico e del Valhöll norreno, la sala in cui il Dio Wotan/Óðinn accoglie i suoi eroi caduti in guerra. In epoca medievale la festa di Walp

Laguz

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  Laguz (29 aprile-13 maggio) Lögr er, fællr ór fjalle foss; en gull ero nosser. Una cascata è un fiume che cade dal fianco di una montagna; ma gli ornamenti sono d'oro. Poema runico norvegese Lögr er vellanda vatn ok viðr ketill ok glömmungr grund. L'acqua è corrente vorticosa e un grande geyser e la terra del pesce. Poema runico islandese Lagu byþ leodum langsum geþuht, gif hi sculun neþan on nacan tealtum and hi sæyþa swyþe bregaþ and se brimhengest bridles ne gym[eð]. L'oceano sembra infinito agli uomini, se vi si avventurano sulla barca rollante e le onde del mare li atterriscono e il destriero del mare non bada alle sue briglie. Poema runico anglosassone

La runa Mannaz

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 Trentaquattresimo video sulla tradizione nordica e indoeuropea. A cura di Fabrizio Bandini.

Metalli, fabbri e nani

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Metalli.  Appartengono alle viscere della terra, dunque partecipano dei segreti del mondo ctonio.  Di quella dimensione essi sono luce e ricchezza; inoltre conservano il ricordo del fuoco delle origini che per primo li plasmò: perciò simboleggiano la conoscenza dei segreti divini.  Il loro possesso è privilegio regale, la loro manipolazione riservata a chi come il fabbro è venuto in contatto col mistero della vita.  Essi sono guardati da mostri pericolosi come il drago Fafnir o da esseri del mondo ctonio come i nani che ne conoscono ogni segreto.  Di costoro è detto infatti che sono fabbri abilissimi.  I miti nordici, Gianna Chiesa Isnardi Immagine: Due nani, Illustrazione del 1895 di Lorenz Frølich per una edizione della Völuspá

Mannaz

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Mannaz (14-28 aprile) Man byþ on myrgþe his magan leof: sceal þeah anra gehwylc oðrum swican, forðum drihten wyle dome sine þæt earme flæsc eorþan betæcan. L'uomo gioioso è caro ai suoi parenti; eppure ogni uomo è destinato ad abbandonare il suo compagno, finché il Signore per suo decreto rimetterà questa povera carne alla terra. Poema runico anglosassone Maðr er moldar auki; mikil er græip á hauki. L'uomo è un sovrappiù di polvere. Potente è la morsa del falco. Poema runico norvegese Maðr er manns gaman ok moldar auki ok skipa skreytir. L'uomo è la gioia dell'uomo e prodotto della terra e ornamento delle navi. Poema runico islandese  

La runa Ehwaz

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Trentatreesimo video sulla tradizione nordica e indoeuropea.       A cura di Fabrizio Bandini. 

Haakon Sigurdarson

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  Oggi commemoriamo Haakon Sigurdarson, Jarl di Lade e Signore della Norvegia, seguace degli Dèi e delle Dèe. Egli combatté per la Via Antica, ripristinando il culto degli Æsir e delle Ásynjur in Norvegia, che era stato attaccato e perseguitato con ferocia dai re cristiani. Sia gloria a lui. (Immagine: Battle between Haakon Jarl and brothers of Harald Greycloak di Christian Krogh)

Sigurdr e Reginn forgiano la spada Gramr

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Quindi andò da sua madre Hjordis. Lei gli diede il benvenuto, e parlarono e bevvero insieme. "È vero ciò che ho sentito dire?" disse allora Sigurdr, "è vero che il re Sigmundr ti ha dato la spada Gramr in due pezzi?" "È vero", rispose lei. "Dalli a me", disse Sigurdr, "li voglio." Lei disse che sembrava intenzionato a guadagnarsi una grande fama, e gli portò la spada. Sigurdr allora andò a cercare Reginn, e gli disse di forgiare una spada da quei due pezzi, con tutta la sua abilità. Volsunga saga, 14 Immagine: Sigurdr e Reginn forgiano la spada Gramr, Stavkirke di Hylestad