A esso (Agni, il Fuoco) sono dedicati 200 inni del Rg Veda che fra l'altro lo descrivono con caratteri umani, trasfigurazione di quelli sacrificali: ha la schiena unta di burro sacrificale (grhta, l'Avvampante), chioma di fiamma, barba scura, mandibola tagliente con cui divora l'Oblazione, non per sé, ma per gli Dèi. Identificato a varie specie di animali, (aquila, toro, cavallo) simbolicamente assunte, è celebrato soprattutto per la luminosità, che lo rende simile a un Sole in Terra, desto e splendente nella notte più oscura. Pio Filippani Ronconi, L'induismo.