Sugli antichi calendari indoeuropei

 



La stessa natura conservatrice della religione romana e di quella indù ci permette ora di constatare come la nozione di un ciclo annuale di dieci mesi sia stata mantenuta in oriente anche dal Taittirya Samhita.

Il Rig-Veda, che pur conosce un anno di 360 giorni con altri cinque intercalari, fa peraltro riferimento anche a condizioni tipiche dell'estremo nord, il cui ricordo viene tramandato come cicli o processi sacrali: "il lungo giorno", la "lunga notte", la "lunga alba", con persistente accostamento ad un ciclo annuale di dieci o sette cavalli del sole, che evidentemente sono i mesi.

La leggenda dei Dashagvas, che parla di un sacrificio compiuto dai più antichi antenati in un periodo di dieci mesi, con riferimento alla lunga alba, allo scopo di aiutare Indra a salvare le vacche dai buoi di Vala, che alla fine dell'anno viene sconfitto, secondo Bal Gangadhar Tilak costituirebbe il più antico calendario dei nostri progenitori, originatosi in una regione polare con un giorno di dieci mesi ed una notte di due.

Infine, è da sottolineare che proprio in December cade la festa dei Saturnalia, chiamati anche significativamente dal popolo Brumalia, dall'evidente carattere solstiziale.


Renato Del Ponte, Dèi e Miti Italici


(Foto: Sweden, di Lars Hulterbrand) 


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