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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

La runa Dagaz

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  Trentottesimo video sulla tradizione nordica e indoeuropea.  A cura di Fabrizio Bandini.

Blót di Mezza Estate

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  Siamo arrivati alla quarta festa della Ruota dell’anno, la festa di Mezza Estate, Midsummer in inglese, Miðsumar in antico norreno, Midsommar in svedese. È il Solstizio d'Estate. Viene chiamata Litha nell'antico calendario anglosassone, riportato da Beda il Venerabile. Il Sole, la dea Sunna, dopo la sua lunga ascesa, raggiunge il suo culmine. È il trionfo della luce sulle tenebre. Nella tradizione nordica si celebrano in maniera particolare Baldr e Dagr, luminosi fra gli Dèi, e Sunna, luminosa fra le Dèe. L’origine della festa di Mezza Estate è veramente arcaica. Parecchi monumenti dell’antica Europa neolitica e megalitica, sono allineati al sorgere o al tramontare del Sole nel Solstizio d’Estate. Celebre è il caso della Heel Stone del grande monumento mega-litico di Stonehenge, che marca il sorgere del Sole al Solstizio estivo. Tali allineamenti permangono anche in tempi successivi, sia in area celtica che in area germanica, e più in generale ovunque i popoli indoeuropei sia

Dagaz

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  Il giorno è il messaggero del signore caro agli uomini la celebre luce del sovrano; è la gioia e la speranza  per il ricco e il povero, e utile a tutti. Poema runico anglosassone

La runa Othala

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  Trentasettesimo video sulla tradizione nordica e indoeuropea.  A cura di Fabrizio Bandini.

Sigurðr il volsungo

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  Oggi commemoriamo Sigurðr il volsungo, seguace degli Dèi, iniziato ai misteri delle rune, uccisore di Fafnir, grande eroe del Nord. Trova conforto, dunque, guida di schiere! Questo dono è concesso in vita al principe: Sì, non verrà sulla terra uomo di fama, sotto la dimora del sole, maggiore della tua, Sigurðr. Edda, Grípisspá, 52 (Immagine: detail of the carved portal of Hylestad stave church, Scene from the story of Sigurd, Sigurd kills the dragon Fafnir.)

Il culto degli avi

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  Pure il culto degli avi era radicato nell'idea della sopravvivenza attiva, i defunti restavano nella comunità dei vivi anche quando dimoravano ormai da tempo nel mondo umbratile e senza eventi di Hel, guizzavano nella rete di Ran o indugiavano virilmente ai sollazzi del Valhalla. I vivi avevano il dovere di corredarli onorevolmente per la nuova esistenza, procurando loro degna sepoltura, celebrandone le gesta, e facendoli, ovviamente, partecipare alla vita della Sippe, vale a dire gli offrivano sacrifici, li invitavano al banchetto nelle grandi feste annuali e li ricordavano in tutti gli eventi familiari di qualche importanza.  L'epopea dei vichinghi, Rudolf Pörtner