Il culto degli avi
Pure il culto degli avi era radicato nell'idea della sopravvivenza attiva, i defunti restavano nella comunità dei vivi anche quando dimoravano ormai da tempo nel mondo umbratile e senza eventi di Hel, guizzavano nella rete di Ran o indugiavano virilmente ai sollazzi del Valhalla. I vivi avevano il dovere di corredarli onorevolmente per la nuova esistenza, procurando loro degna sepoltura, celebrandone le gesta, e facendoli, ovviamente, partecipare alla vita della Sippe, vale a dire gli offrivano sacrifici, li invitavano al banchetto nelle grandi feste annuali e li ricordavano in tutti gli eventi familiari di qualche importanza.
L'epopea dei vichinghi, Rudolf Pörtner
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