Þórr

 



Disse Hár: “Þórr è tra loro il più importante, ed è detto Ásaþórr o Okuþórr. 

Egli è più forte fra tutti gli dèi e gli uomini. 

Suo è quel regno chiamato Þrúðvangar e la sua holl si chiama Bilskírnir. 

In quella corte ci sono cinquecento e quaranta stanze, ed è la casa più grande che gli abbiano innalzato. 

Così si dice nel Grímnismál: 


Cinquecento stanze

e ancora quaranta

credo vi siano in Bilskírnir, ricca d'archi.

Fra quelle case

che io so avere un tetto

quella di mio figlio è la più grande.


Þórr ha due caproni che si chiamano Tanngnjóstr e Tanngrisnir e il carro su cui viaggia è tirato dai due caproni. 

Per questo viene chiamato Okuþórr. 

[Þórr] possiede altri tre tesori di grande valore. 

Uno è il martello Mjollnir che i hrímþursar e i bergrisar ben conoscono quando è sollevato in aria, e non c'è da sorprendersene: esso ha frantumato molte teste fra i loro padri e congiunti. 

Egli possiede anche un secondo tesoro, ancora migliore, la cintura Megingjarðar. 

Quando si cinge i fianchi con essa, il suo ásmegin cresce della metà. Ed egli possiede ancora un terzo oggetto, in cui risiede una grande virtù: i suoi guanti di ferro; [Þórr] non può farne a meno quando afferra il manico del martello. 

Nessuno è tanto saggio da poter narrare tutte le sue grandi imprese. Io potrei raccontarti di lui tante cose che occorrerebbe molto tempo prima di dire tutto quello che so”.


Snorri Sturluson, Edda, Gylfaginning 21

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