Le rune e la magia
La stretta connessione delle rune con la magia appare anche dall'etimologia del nome rún (f. pl. rúnar) è infatti "segreto", "mistero" (cfr. antico inglese run, alto tedesco antico runa, la parola è connessa al verbo rýna "fare un discorso segreto", tedesco moderno raunen "sussurrare, bisbigliare").
Essa suggerisce perciò l'idea della formula magica che veniva recitata a bassa voce.
Ma il termine rún indica anche, forse in un momento successivo, il segno grafico, cioè l'entità visibile nella quale il potere della formula veniva concentrato.
È significativo che nessuna lingua germanica abbia usato la parola runa per indicare le lettere latine o greche.
Ciò indica che esse erano sentite di natura assai differente, prive cioè di carattere magico.
Gianna Chiesa Isnardi, I miti nordici
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