Odhinn nella Ynglinga saga




Odhinn cambiava aspetto; mentre il suo corpo giaceva come morto o addormentato egli diventava uccello o animale, pesce o serpe, portandosi in un batter d'occhio in terre lontane per accudire alle proprie o altrui faccende.

Inoltre, con le sole parole, spegneva il fuoco, calmava i marosi, mutava il vento a volontà.

A volte resuscitava dalla terra i morti o si sedeva sotto i corpi penzolanti dalle forche; perciò era detto signore degli spiriti dei morti o degli impiccati.


Snorri Sturluson, Ynglinga saga, 7

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