Þórr lotta con il Miðgarðsormr
Quando Þórr ebbe tirato i remi in barca, preparò una lenza molto resistente, con un amo non meno grande e robusto.
Quindi Þórr infilò la testa del bue nell'amo e la lanciò fuori bordo.
L'amo giunse fino al fondale.
E devo dirti che Þórr ingannò il Miðgarðsormr non meno di quanto Útgarðaloki avesse beffato Þórr, quando egli aveva sollevato il serpente con la propria mano.
Il Miðgarðsormr ingoiò la testa del bue, ma l'amo si conficcò nelle fauci del serpente.
Quando il serpente se ne accorse, tirò con tanta forza che entrambi i pugni di Þórr urtarono contro la frisata. Þórr era furioso, crebbe nel suo ásmegin e si piantò con tanta forza che sfondò la barca con entrambi i piedi e colpì il fondale del mare e tirò quindi il serpente su a bordo.
Si può ben dire che non abbia mai assistito a scene terribili chi non vide con quali occhi Þórr guardava il serpente, che lo fissava dal basso, stillando veleno.
Si dice che lo jotunn Hymir divenne pallido, livido, e fu preso dal terrore quando vide il serpente, mentre l'acqua di mare si scaraventava dentro e fuori il nokkvi.
Proprio quando Þórr afferrò il martello e lo sollevò in aria, il gigante prese il suo coltello da pesca e tagliò la lenza di Þórr dal capo di banda, così il serpente sprofondò di nuovo nel mare.
Þórr gli scagliò dietro il martello e alcuni dicono che gli abbia staccato la testa sotto le onde, ma io penso invece che il Miðgarðsormr sia ancora vivo e giaccia sul fondo del mare che circonda la terra.
Þórr roteò quindi il pugno e lo affibbiò all'orecchio di Hymir, tanto da farlo volare fuori dalla barca e vedere le piante dei suoi piedi.
Poi Þórr guadò fino a terra.
Snorri Sturluson, Edda, Gylfaginning 48
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