Unici fra gli antichi




Unici fra gli antichi, si lasciarono conoscere solo nel linguaggio e nel culto.

Parole e dèi.

Null'altro di loro è rimasto.

E null'altro, forse, volevano che rimanesse.

Non costruirono templi di pietra né palazzi.

Non lasciarono cronache delle loro gesta.

Non elencarono i loro possedimenti.

Non diedero forma a simulacri che resistessero nel tempo.

Forse ritennero tutto questo un errore - o altrimenti qualcosa non degno di essere menzionato.

Ma l'invocazione di un nome divino, le variazioni di una formula enigmatica, gli accenni a eventi celesti: questo instancabili ripetevano.

Fin dalla parola - Veda - che un giorno gli avrebbe designati, furono devoti, forse fanatici della "conoscenza".

Ci furono uomini che videro la conoscenza e trasmisero in "ciò che si ode" (Sruti), quindi in parole, quella conoscenza che aveva origine non umana (Apauruseya).

Quegli uomini furono i Rsi, i "veggenti".


Roberto Calasso, Ka


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