Dísir




 Dísir. 

Con questo nome vengono designate talune divinità femminili non sempre ben definite e che presentano caratteri diversi: possono apparire come dee della fecondità, spiriti protettori, o anche norne o valchirie.

Il nome dísir al singolare (dís f.) significa "dea", "donna di nobile rango" o anche "sorella".

Diverse fonti testimoniano l'uso di fare un sacrificio alle dísir e parlano di un vero e proprio tempio (dísarlsalr m.) a loro dedicato che nella Historia Norvegiae viene definito come aedes Dianae.

Nella Saga di Hervor è detto che il rito era officiato durante la notte da una donna, la quale aspergeva di sangue l'altare.

In un'altra saga si parla di un sacrificio preparato in occasione della visita di un re.

Altrove si allude ad un culto celebrato privatamente in una casa: un tipo di rituale, quest'ultimo, che probabilmente era prevalente nelle zone orientali.

Così pare indicare anche il termine svedese disting (antico nordico dísaÞing) con cui si designava una sorta di grande mercato che aveva luogo a Uppsala alla fine di febbraio.


I miti nordici, Gianna Chiesa Isnardi


(Immagine: Dísablót di August Malmström)


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