Il periodo dei Duchi

 



Dopo la morte di Clefi i duchi più autorevoli decisero saggiamente di non scegliere, per il momento un altro re, sempre esposto alle congiure delle corti di Bisanzio e di Roma e di governare l'Italia attraverso un direttorio composto dal Duca di Pavia, di Trento, di Cividale, di Spoleto e di Benevento; così i sicari dei Bizantini e del Papato non potevano colpire, nella persona del re, tutta la nazione longobarda, né potevano fermarne l'azione.

Infatti, nei dieci anni che seguirono, il partito nazionalista organizzò spedizioni militari occupando sempre nuovi territori, spogliarono molte chiese sequestrando moltissime proprietà del clero e fondarono città e castelli.

Insieme a queste spogliazioni ed al fatto che erano arrivati a cingere d'assedio la stessa Roma, il papa Pelagio inviò a Costantinopoli tremila libbre d'oro, con la preghiera di mandare un esercito a liberarlo dai pericolosi barbari.


Gualtiero Ciola, Noi, Celti e Longobardi

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