Autari

 



Oltre a ciò il papa promise al re dei Franchi, Childeberto, cinquantamila monete d'oro se fosse intervenuto a sua volta in Italia.

A questo punto i duchi longobardi, spronati dal duca di Trento, il più nazionalista di tutti, si diedero un nuovo re: Autari, figlio di Clefi, uomo energico e valoroso che sconfisse i Franchi e tenne a bada l'esercito bizantino occupando, nel contempo anche la Calabria.

Un duca di nome Romualdo cinse d'assedio ed espugnò le città di Taranto e di Brindisi.

Nel 590 Autari chiese in moglie al duca dei Bavari, Garibaldo, una leggiadra fanciulla bionda, la quale però, oltre che avvenente, era anche cattolica.

Però dopo circa un anno Autari fu colto da morte improvvisa il 5 settembre del 590 ed è lecito pensare al veleno, di cui i suoi irriducibili nemici clericali e bizantini si servivano magistralmente.

A convalidare il sospetto emerge il fatto che Autari aveva vietato con un decreto emesso pochi mesi prima della morte, che i figli dei Longobardi venissero battezzati nella fede cattolica.

Nello stesso anno della misteriosa morte del prode re, era salito allo scranno pontificio un uomo politico eccezionale, Gregorio I, celebre per la sua profonda  avversione contro il popolo longobardo.


Gualtiero Ciola, Noi, Celti e Longobardi


(Immagine: Autari in una miniatura delle Cronache di Norimberga)



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