La liberazione di Idunn
Per gli Æsir fu grave la perdita di Iðunn, poiché incanutirono e divennero vecchi. Si riunirono dunque nel þing e si chiesero l'un l'altro quali fossero le ultime nuove su Iðunn e la notizia più recente che si apprese era che fosse uscita da Ásgarðr insieme a Loki. Egli fu quindi preso e portato nel þing, dove fu minacciato di morte e di tortura. Fu così spaventato che giurò che avrebbe cercato Iðunn in Jotunheimr, se Freyja gli avesse prestato il travestimento da falco che possedeva.
Quando si fu travestito da falco, volò a nord verso Jotunheimr e giunse un giorno presso il gigante Þjazi. Questi navigava in mare, mentre Iðunn era a casa. Loki la trasformò in noce, la afferrò coi suoi artigli e volò via più veloce che poté. Quando Þjazi giunse a casa e non trovò Iðunn, si mise il suo travestimento da aquila e inseguì Loki, muovendo l'aria come fanno le aquile in volo. Quando gli Æsir videro che il falco volava con la noce e anche quale aquila fosse in volo, allora uscirono sotto Ásgarðr e accumularono trucioli di legno. Quando il falco giunse alla fortezza, si lasciò cadere fra le mura. Gli Æsir appiccarono allora fuoco ai trucioli, mentre l'aquila non poté frenare il suo volo quando perse di vista il falco. Le sue piume presero fuoco e dunque il suo volo terminò. Gli Æsir erano vicini e uccisero il gigante Þjazi dentro ai cancelli di Ásgarðr e quest'impresa è risaputa.
Snorri Sturluson, Edda, Skáldskaparmál, 3
(Immagine: Loki riporta Iðunn in Ásgarðr, Lorenz Frølich)
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