Conan

 




Conan il barbaro è un personaggio letterario inventato dallo scrittore Robert Ervin Howard. 
È conosciuto anche come Conan il Cimmero (dal nome della patria d'origine del personaggio, la Cimmeria).
Il personaggio esordì nel racconto La fenice sulla lama pubblicato nel 1932 sulla rivista pulp Weird Tales. 
Nato in Cimmeria nel corso di una battaglia durante l'Era hyboriana, un'epoca preistorica successiva alla caduta della civiltà atlantidea, spazzata via da un terribile cataclisma marino che la distrusse, Conan inizia a viaggiare sin dall'adolescenza, passata nei monti del suo paese a guerreggiare e cacciare.
Dallo spirito irrequieto e vagabondo, gli capita diverse volte l'occasione di potersi fermare in un posto ed ottenere il dominio su un piccolo regno grazie ai favori che le sovrane del luogo sono disposte a concedergli, ma proprio il suo innato spirito vagabondo lo fa sempre desistere ed allontanarsi dal richiamo della civiltà. 
Giunto, però, intorno ai quarantacinque anni d'età, gli capita incredibilmente l'occasione di sedere sul trono di Aquilonia.


"La barbarie è lo stato naturale dell'umanità", disse l'uomo della frontiera guardando ancora seriamente il cimmero. 
"La civiltà è innaturale. È un capriccio delle circostanze. E la barbarie, alla fine, deve sempre trionfare."

Robert E. Howard, Oltre il Fiume Nero


Una certa parte della Sword and Sorcery consta effettivamente di storie di pura azione, di avventura fine a se stessa, talvolta riscattate da una scanzonata ironia (Fritz Leiber nel ciclo di Lankmar, ad esempio), od in altri casi scade ad una pura esibizione di forza muscolare, ma Robert Howard è molto lontano da ciò, la sua scrittura è tutt’altro che superficiale, s’interroga a fondo su quella che è la condizione umana. 
“Il barbaro” Conan - e i protagonisti dei cicli minori – è l’uomo nella pienezza dei suoi istinti vitali illanguiditi dalla civiltà. 
Howard sembra avere molto presente la lezione di Nietzsche e condurre un’implicita polemica con Rousseau: “il barbaro” non è il “buon selvaggio”, è, secondo la lezione di Plauto e di Hobbes, un lupo, una belva per i propri simili, pronto a sfoderare l’inganno e la perfidia non meno della forza fisica. 

Fabio Calabrese


(Immagine: Conan il Cimmero)


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