Il piacere sessuale





 C'è qualcosa nel piacere sessuale, che lo rende diverso da ogni altro e supremo. 

“Eros anikate machàn”, “Eros invincibile in battaglia”, scrisse Sofocle - e non fu mai confutato. 

Ma perché è così? 

Anche a questo la risposta più immediata e più convincente venne data da Yajnavalkya: “Come un uomo fra le braccia di una donna amata, non sa più niente del fuori, niente del dentro, così questa persona (Purusha), abbracciata dall’atman della conoscenza, non sa più niente del fuori, niente del dentro. 

Nessun altro piacere è così affine all'atman, perché nessuno riconduce così vicino all'origine, quando l’atman aveva la forma di Purusha - e quella Persona, solitaria e anteriore al mondo, “aveva la dimensione di un uomo e di una donna strettamente abbracciati”. 


Roberto Calasso, L'ardore.


Immagine: L'unione di Shiva e Shakti 


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