Baugi e Bolverkr
Bǫlverkr (Odhinn in una delle sue manifestazioni) durante l'estate fece il lavoro di nove uomini per Baugi, ma quando fu inverno chiese a Baugi la propria paga.
Andarono allora entrambi da Suttungr.
Baugi raccontò a Suttungr, suo fratello, il patto che aveva con Bǫlverkr, ma Suttungr negò fermamente anche una sola goccia di idromele.
Bǫlverkr disse allora a Baugi che dovevano preparare un qualche piano per impossessarsi dell'idromele e Baugi si disse d'accordo.
Allora Bǫlverkr estrasse quella trivella che si chiama Rati e disse a Baugi di perforare la roccia, se la trivella era abbastanza affilata e Baugi così fece.
Baugi disse poi che la roccia era forata, ma Bǫlverkr soffiò dentro al foro e i frammenti gli volarono addosso.
Comprese quindi che Baugi voleva ingannarlo e gli disse di perforare la roccia fino in fondo.
Baugi perforò ancora, ma quando Bǫlverkr soffiò una seconda volta, i frammenti caddero all'interno.
Bǫlverkr assunse allora la forma di serpente, strisciò dentro al foro, mentre Baugi cercò di infilzarlo con la trivella, ma lo mancò.
Snorri Sturluson, Edda in prosa, Skáldskaparmál, 6
Immagine: Franz Stassen, Baugi e Bǫlverkr trapanano la montagna, illustrazione
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