Bolverkr e Gunnlod

 




Bǫlverkr (Odhinn in una delle sue manifestazioni) si recò ove si trovava Gunnlǫð e giacque con lei per tre notti e allora lei gli permise di bere tre sorsi dell'idromele. 
Solo col primo sorso egli vuotò Óðrørir, col secondo vuotò Boðni e col terzo Són e così finì tutto l'idromele. 
Prese quindi forma d'aquila e volò via più veloce che poté.

Snorri Sturluson, Edda in prosa, Skáldskaparmál, 6

Immagine: Gunnlǫð e Bǫlverkr di Emil Doepler der Jüngere


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