Ai primordi degli spazi sacri
Dinanzi al sacro, però, il linguaggio cede d'efficacia, si affanna, fallisce: nulla può, appunto, a fronte dell'inesplicabile. Come tutto quel che tocca questi argomenti, infatti, senza un simbolo in grado di unificare gli opposti, anche lo spazio sacro diviene paradossale: accessibile e inaccessibile, unico e trascendente per un verso, ripetibile a volontà per l'altro. Tracciare un confine significò fin da subito stabilire un dentro ed un fuori fra ciò che era conosciuto e ciò che non lo era e, laddove restava l'ignoto e le forze della natura si avvertivano più potenti, ecco gli Dèi arcaici e primordiali.
Ai primordi degli spazi sacri, Luca Siliprandi
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