Il corpo e lo spirito nella Bhagavadgītā
Il non-essere non accede all'esistenza, l'essere non cessa di esistere. La demarcazione fra questi due domini è evidente per coloro che hanno intuizione della realtà.
Ora, riconosci come indistruttibile tutto ciò da cui questo universo è nato. Di ciò che è immutabile nessuno potrebbe provocare la distruzione.
Questi corpi hanno una fine; lo spirito che vi si incarna è eterno, indistruttibile, incommensurabile. Ecco ciò che si proclama. E perciò combatti, discendente di Bharata.
Bhagavadgītā, Canto II, 16-18
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