Blót di Yule, Blót di Mezzo Inverno

 




Infine siamo arrivati a Yule, a Jól, a Midwinter, al Solstizio d'Inverno, ottava e ultima festa della Ruota dell'anno.
Il Sole, la dea Sunna, dopo essere scesa nelle profondità delle tenebre invernali, trionfa sull'oscurità, e riprende la sua ascesa.
Deus Sol Invictus, Dio Sole Invitto, lo glorificavano i romani.
Nella tradizione nordica la festa è dedicata in modo particolare a Óðinn, Njörd, Freyr, Freyja, Sól e Baldr.
È il trionfo degli Dèi e delle Dèe sulle forze del caos.
È il trionfo della Luce sulle tenebre.
Trascorsa la notte del Solstizio invernale, la notte più lunga dell’anno, la dea Sól, la potente Sunna, porterà in Cielo il carro del Sole, vittoriosa sull'oscurità.
Nel calendario anglosassone antico il mese di Dicembre è chiamato Ærra Gēola, prima di Yule, e Wintermonaþ, il mese d'Inverno, mentre Gennaio è denominato Æfterra Gēola, dopo Yule.
La celebrazione centrale di questo periodo, lo Yuletide, è la Mōdraniht, la Notte delle madri, ovvero il Solstizio d’Inverno vero e proprio.
La festa, molto importante in tutta Europa sin dall’età più arcaica e non solo in ambito germanico, – gli allineamenti di vari monumenti neolitici e megalitici verso il Solstizio d’Inverno sono lì a dimostrarlo –, era celebrata un po’ ovunque.
Una tradizione arcaica di Yule da segnalare, inoltre, è la Caccia Selvaggia o Schiera Furiosa, un corteo notturno di esseri sovrannaturali che attraversa il Cielo e la Terra in questo periodo dell’anno, guidata da Óðinn/Wotan.
La runa di questa festa è Jéra (in antico germanico), Jér (in antico gotico), Gér (in antico anglosassone), Ár (in antico norreno), la dodicesima runa del Futhark antico, che significa anno, buona stagione, buon raccolto.
Buona Festa a tutti.


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