Gli Eruli

 






Gli Eruli erano una popolazione germanica originaria della regione di Halland, nell'attuale Svezia, oppure secondo altri dell'isola danese di Sjælland o dello Jutland.
Tra il II ed il III secolo si spostarono, contemporaneamente ad altre popolazioni germaniche, come i Goti, nella regione compresa tra il fiume Dnepr e il Mar d'Azov. 
Giunti a ridosso del limes nel 253 si unirono ai Goti nell'attacco a Pessinunte ed Efeso, che distrussero. 
In seguito presero anch'essi parte, insieme ai Gepidi ed ad altre tribù, all'imponente coalizione guidata dai Goti che saccheggiò le province romane della regione balcanico-anatolica.
I primi contatti diretti tra Romani ed Eruli sono riferibili alle scorrerie operate da un'orda di Germani, composta oltre che dagli Eruli anche dai Goti e dai Gepidi, nei Balcani e alla decisiva battaglia vinta dai Romani guidati dall'imperatore Claudio II nel 268 nei pressi di Niš, nell'attuale Serbia.
In seguito, gli Eruli sono citati tra le popolazioni che si unirono agli Unni guidati da Attila al cui seguito parteciparono alle scorrerie per tutta l'Europa. 
Morto Attila, nel 454 gli Eruli si distaccarono dagli Unni e costituirono un forte regno intorno a Brno, nella Moravia meridionale, e a Vienna, sottomettendo le popolazioni vicine tra cui i Longobardi.
Gli Eruli, diventati poi mercenari al servizio dell'impero Romano, ne decisero in seguito le sorti in territorio italico.
Nel 476, infatti, il loro re Odoacre depose l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto, ed assunse il controllo dell'Italia. 
Il regno degli Eruli fu però di breve durata, fu scalzato nel 493 dagli Ostrogoti di Teodorico.
Nel 508, secondo la narrazione che ne fa Procopio, i Longobardi si affrancarono dalla sudditanza cui erano sottoposti sconfiggendo in un'epica battaglia gli Eruli, guidati dal loro re Rodolfo, figlio adottivo di Teodorico.
Dopo questa sconfitta gli Eruli scomparvero quasi completamente dalla storia.
I superstiti della battaglia subirono una diaspora, venendo in gran parte assorbiti dagli stessi Longobardi. 
Un'altra parte preferì trasferirsi in Illiria, ottenendo la protezione di Bisanzio, ed una terza e ultima parte, tra la quale si trovava la famiglia reale, migrò verso la Danimarca e la Svezia meridionale, verso le loro terre native.


(Immagine: La terra natale degli Eruli secondo Giordane)


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