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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

Teiwaz

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  Teiwaz (27 febbraio-13 marzo) Poema runico norvegese Týr er æinendr ása; opt værðr smiðr blása. Týr è un Áss con una mano sola; spesso il fabbro deve soffiare. Poema runico islandese Týr er einhendr áss ok ulfs leifar ok hofa hilmir. Týr è un dio con una mano sola, e gli avanzi del lupo e il principe dei templi. Poema runico anglosassone Tir biþ tacna sum, healdeð trywa wel wiþ æþelingas; a biþ on færylde ofer nihta genipu, næfre swiceþ. Tir è una stella, essa tiene ben fede agli aetheling, sempre sul suo percorso sopra le nebbie della notte non fallisce mai.

La cultura dei campi d'urne

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  La cultura dei campi d'urne (Urnenfelderkultur) prende il nome dai sepolcreti dove le urne si allineano semplicemente le une accanto alle altre. L'usanza di bruciare i morti ha antiche radici nell'Europa centrale, ma solo ora assume un carattere organico e totalitario. È una nuova espressione di quel culto del cielo e del fuoco che sta all'origine della religiosità indoeuropea. Adriano Romualdi, Gli indoeuropei Immagine: l'Europa nella tarda età del bronzo, 1100 a.C.

Seaxnēat, Saxnôt

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  Nella mitologia germanica Seaxnēat o Saxnôt è il dio nazionale dei Sassoni.  A volte viene identificato con Tīwaz o Fraujaz (antico norvegese Týr e Freyr). Il nome in antico inglese Seaxnēat è registrato nelle genealogie dei re dell'Essex (come Seaxnēt, Saxnēat, Saxnat). In origine era il primo antenato elencato, con il primo re dell'Essex, Æscwine, sette generazioni dopo. Una versione successiva della genealogia, conservata nel Chronicon ex Chronicis del XII secolo, rende Seaxnēat un figlio di Wōden (Odino). Il nome in antico sassone Saxnôt è attestato nella parte di rinuncia del voto battesimale antico sassone insieme agli dei Uuôden (Odino) e Thunaer (Thor). Il nome del dio viene fatto derivare dai termini seax, l'omonimo coltello lungo o spada corta dei Sassoni, e (ge)-not, (ge)-nēat come "compagno" (affine al tedesco Genosse "compagno"), risultando in una traduzione di "compagno di spada" (gladii consors, ensifer) o "compagno dei Sa...

Sowilo

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  Sowilo (12 febbraio - 26 febbraio) Sól er landa ljóme; lúti ek helgum dóme. Il sole è la luce del mondo; mi inchino al decreto divino. Poema runico norvegese Sól er skýja skjöldr ok skínandi röðull ok ísa aldrtregi. rota siklingr. Il sole è lo scudo delle nuvole ed un raggio scintillante e il distruttore del ghiaccio. Poema runico islandese Sigel semannum symble biþ on hihte, ðonne hi hine feriaþ ofer fisces beþ, oþ hi brimhengest bringeþ to lande. Il sole è sempre una gioia nelle speranze dei naviganti quando viaggiano sopra il bagno dei pesci, finché la corrente delle profondità li porta a terra. Poema runico anglosassone

Raud il forte

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  Oggi commemoriamo Raud il forte, seguace degli Dèi, sacerdote dell'antica religione, guerriero e mago. Combatté il re norvegese Olaf Tryggvason, nemico di tutti i pagani e dedito a convertire con la forza le terre del Nord. Raud dopo essere stato catturato rifiutò di tradire gli Dèi e di convertirsi al cristianesimo. Fu ucciso dal re cristiano con una morte crudele: gli fu infilato un serpente a forza in gola. Per non dimenticare mai.

Thor e Jǫrmungandr

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  Egndi á ǫngul, sá er ǫldum bergr, orms einbani uxa hǫfði; gein við agni, sú er goð fía, umgjǫrð neðan allra landa. Agganciò all'amo, lui che protegge le genti – il solo uccisore del serpente –, la testa del bue. Abboccò all'esca l'odiato dagli dèi, che da sotto circonda tutte le terre. Dró djarfliga dáðrakkr Þórr orm eitrfáan upp at borði; hamri kníði háfjall skarar ofljótt ofan ulfs hnitbróður. Trasse su con audacia il vigoroso Þórr il serpente velenoso contro la fiancata. Col martello colpì sul sommo della chioma mostruosa, dall'alto, il fratello-di-scontri del lupo. Hréingalkn hlumðu, en hǫlkn þutu, fór in forna fold ǫll saman; sǫkkðisk síðan sá fiskr í mar. Rimbombano mostri selvaggi, gemono dirupi scoscesi, l'antica terra tutta quanta ne trema. Sprofonda poi quel pesce nel mare. Ljóða Edda, Hymiskviða 22-24