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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

Kenaz

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  Kenaz (13-27 settembre) Kaun er barna bǫlvan; bǫl gørver nán fǫlvan. L'ulcera è fatale per i bambini; la morte rende pallido un cadavere. Poema runico antico norvegese Kaun er barna böl ok bardaga [för] ok holdfúa hús. flagella konungr. Ulcera, malattia fatale per i bambini e punto doloroso e dimora della mortificazione. Re dei flagelli. Poema runico antico islandese Cen byþ cwicera gehwam, cuþ on fyre blac ond beorhtlic, byrneþ oftust ðær hi æþelingas inne restaþ. La fiaccola è nota ad ogni uomo vivente per la sua pallida, brillante fiamma; brucia sempre all'interno del luogo in cui i principi siedono. Poema runico antico inglese

Ermanaric

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  Oggi commemoriamo Ermanaric, possente re degli Ostrogoti della dinastia degli Amali, discendente di Gautr, seguace degli Dèi, che regnò lungamente sul suo popolo e sulle steppe orientali. Dopo di lui i re Amali condussero gli Ostrogoti in Italia, qui si stabilirono e regnarono. Essi sono i nostri antenati.

Gefjon

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  Nella mitologia norrena, Gefjon (scritto anche Gefion o Gefjun) è una dea degli Aesir associata all'aratura, all'isola danese di Zelanda, al leggendario re svedese Gylfi, al leggendario re danese Skjöldr, alla prescienza, ai buoi e alla verginità.  Gefjon è attestata nell'Edda poetica, compilata nel XIII secolo da fonti tradizionali precedenti, nell'Edda in prosa e nell'Heimskringla, scritte nel XIII secolo da Snorri Sturluson e nelle opere degli scaldi. L'Edda in prosa e l'Heimskringla riportano entrambe che Gefjon arò con dei buoi della terra in Svezia e con questa terra formò l'isola di Zelanda.  Inoltre l'Edda in prosa descrive non solo che Gefjon è vergine, ma che tutti coloro che muoiono vergini diventano suoi servitori. L'etimologia del teonimo Gefjon (e della sua variante Gefjun) probabilmente significa "colei che dà" (prosperità o felicità). Immagine: Gefjon, artwork